dovevalamiki

Questa è roba seria, potreste diventarne dipendenti

Era febbraio 2014 quando assieme al mio Fedele partecipavo per la prima volta a una cena in galleria. Vi devo dire la verità, all’epoca non avevo Instagram, non avevo ancora aperto questo blog, del foodporn non sapevo nulla e soprattutto non avevo la più pallida idea di che cosa fosse un action eating. Per cui, arrivata in galleria e pensando di essere circondata da persone che ne sapevano sicuramente molto più di me, mi son messa in un angolino col Fedele, sicura che gli eventi avrebbero fatto il loro naturale percorso. Anche perché, verità numero due, abbiamo prenotato quella cena senza sapere di cosa si trattasse, però ci ispirava. E sapete, no?, cosa succede quando una cosa vi ispira…la fate! Quindi, da qui in poi vi racconto le cose pari pari come le ho vissute da persona totalmente inconsapevole di che cosa stava succedendo. Appena entrati siamo stati accolti da due camerieri gentilissimi ai quali abbiamo dato in consegna i cappotti e che ci hanno poi offerto un bel bicchiere di prosecco giazè. Ecco che allora mi son distesa un po’, ho preso posto a sedere, e ho iniziato a parlare col mio Fedele di quanto fosse bello cenare in galleria, e che han fatto bene a mettere solo dieci posti a disposizione che così potevi conoscere gli altri commensali, scambiare due parole, fare amicizia…e in effetti così è stato. Il Fedele e io abbiamo iniziato a parlare con le signore che avevamo di fronte di quanto fossero strane le cose che ci davano da mangiare, così ricercate, così piccole, e poi a un certo punto mi son soffermata a parlare di quanto fossero bravi i camerieri e il cuoco che aveva preparato tutto ma che ancora non avevo capito dov’era l’artista, e qui e là e su e giù ma che comunque i camerieri eran proprio bravini ecc. ecc.. ed ecco che una delle signore, parlando con la vicina, dice qualcosa a proposito del fatto che era stato suo figlio a dirle della cena ecc. ecc. e capisco che suo figlio sarebbe in realtà uno dei due camerieri allora esclamo: “Aaaaah, suo figlio è il cameriere! Ma pensa te, son bravi eh!” al ché la signora, in battuta, mi fa: “Sì, cameriere-artista”. ———————- Adesso, non so voi come vi sentite quando realizzate di aver appena fatto una grossa figura di m**** non solo perché non avevate capito un accidenti ma anche e soprattutto perché di fronte avete il parente di uno dei due artisti e ideatori della cena, ma io ho bellamente fatto finta di niente. Sono stata impeccabile, bravissima nel nascondere il nocciolo della questione: avevamo prenotato una cena alla cacchio tanto perché ci ispirava e sapete una cosa? Avevamo fatto troppo bene, perché da lì ho iniziato a seguire quelli che pensavo fossero due camerieri ma che in realtà sono le menti che stanno dietro a Panem et Circenses, progetto totalmente incentrato sul cibo volto a stimolare i partecipanti attraverso atti performativi che coinvolgono il pubblico (la cena ne è un esempio), con “l’obiettivo di ridisegnare il quotidiano atto del “mangiare” ed esaltarne i tanti aspetti non prettamente alimentari”. Ecco, tutto questo per dirvi che anche loro saranno presenti a SetUp Art Fair, in qualità di vincitori di IncrediBOL, con un nuovo progetto di cui ora cercherò di spiegarvi qualcosa. FBMaenHir Partiamo dal titolo “Mæn-hiə”, trascrizione fonetica dal bretone della parola menhir, per arrivare al soggetto principale, il pane. Perché menhir e perché il pane? Perché così come il pane è il simbolo della conquista della civiltà e della capacità dell’uomo di poter costruire artificialmente il proprio cibo, il menhir è il primo simbolo architettonico dell’uomo “civile”. Ecco allora che, usando le parole di Panem et Circenses, “il pane é il menhir dell’alimentazione, ciò che la trasforma in cucina: l’uomo civile è qui, lo segnala con una pietra lunga e fa il pane”. In cosa consiste l’installazione. Alessandra spiega che “consiste in 6 stampe fotografiche in bianco e nero con interventi manuali a pastello neon tutti diversi fra loro, illuminati con una particolare luce, detta di Wood, e un tavolo con 4 coni di terracotta, fatti a mano, dove dentro verrà cotto il pane”. L’installazione prevede anche un atto performativo, che avverrà SOLO venerdì 23 gennaio alle ore 20 presso lo stand 1 e al quale potete partecipare tutti.

Il mio consiglio spassionato: andateli a trovare e lasciatevi guidare da loro come ho fatto io alla cena in galleria, sapranno condurvi nella loro arte/Arte e farvi vedere il cibo sotto un’angolazione completamente nuova. E poi non li lascerete più.

A presto miei cari,

LaMiki

P.S.: Vi allego qualche foto, oltre a quella dedicata a Mæn-hiə, prese direttamente dal loro sito, così vi fate un’idea di quello che fanno. panem3 panem4 panem5                                  panem2

Ah! Panem et Circenses sono Alessandra e Ludovico 😉

Questa voce è stata pubblicata il 20 gennaio 2015 alle 21:57 ed è archiviata in Cibo. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Segui tutti i commenti qui con il feed RSS di questo articolo.

Lascia un commento